Il direttore generale dei biscegliesi si sofferma sulle motivazioni che hanno determinato il cambio in panchina. “Le due sconfitte consecutive hanno scombinato i nostri piani – dice – . Renzo Ferrante scelta d’esperienza”

L’amaro inizio del girone di ritorno in casa Unione Calcio è sintetizzato nelle due sconfitte contro altrettante dirette concorrenti ai playoff, ovvero Corato e Canosa. Due k.o. che hanno fatto lievitare a nove punti il gap del club biscegliese rispetto alla zona playoff, obiettivo stagionale.
Una classifica troppo deficitaria, secondo la dirigenza azzurra, che dopo lo stop del “Di Liddo” contro il Canosa ha maturato una decisione netta. “L’esonero di Francesco Modesto ci è costato e non poco dal punto di vista umano – ammette il d.g. Leonardo Pedone – . Ci dispiace molto anche perché l’allontanamento di un allenatore evidenzia alcune scelte sbagliate nella fase iniziale della stagione, in tutti i settori. Le mie non vogliono essere frasi di circostanza, ma credo che la carriera di Modesto da allenatore sarà ricca di soddisfazioni. Da parte nostra l’affetto rimane ma nel calcio, si sa, quando le cose non vanno per il verso giusto, il primo a pagarne le conseguenze è sempre il tecnico”.
La guida della prima squadra è stata affidata a Renzo Ferrante, già nello staff biscegliese in quanto allenatore della formazione Allievi: “La scelta di Ferrante non è stata semplicemente una soluzione interna – precisa Pedone – . La sua esperienza è fuori discussione, inoltre conosce bene la squadra e l’ambiente. In questo momento credo che i ragazzi abbiano bisogno di una figura di riferimento importante. Senza dubbio l’obiettivo playoff si è fatto più complicato, ma non dobbiamo arrenderci. Ora servirà l’impegno massimo da parte di tutti, noi dirigenti non abbiamo alcuna intenzione di demordere, il cambio in panchina deve essere una scossa per ambiente e squadra”.

Addetto Stampa Unione Calcio Bisceglie
Valentina Sinigaglia